
“Churn and Burn”, ovvero frulla e brucia…
A volte infilare la testa nella tenda del nemico potrebbe tornare utile: spiare le sue mosse, ma sopratutto quello che racconta ai suoi sodali, può essere utile per raccogliere informazioni e, sopratutto notizie!
A quanto pare, nei forum di black-hat, è ripreso un certo fermento intorno alle Google Sandbox: a puntare lo sguardo sull’accampamento del nemico è stato Barry Schwartz (Search Engine Roundtable).
Per i siti che sperimentano tecniche SEO del tipo “churn and burn”, questa è la teoria di Schwartz, Google ha riaperto le porte dell’esilio nel deserto ovvero la “quarantena” nella buca di sabbia: si tratta di Google Sandbox 2.0 ?!
Schwartz fa risalire la prima versione della Google Sandbox al 2004 e la descrive come uno “stato di attesa” per i siti nuovi, fino a che Google non decide di “lasciarti uscire a giocare con gli altri bambini” per cominciare a posizionarti nelle pagine dei risultati.
Nella conversazione captata all’interno del forum dei cavalieri neri (quelli che usano tecniche SEO del tipo “frulla e brucia”), qualcuno si lamenta del ritorno della Google Sandbox.
“I siti rimangono fermi tra la seconda e la quinta pagina dei risultati e non si muovono per un lungo periodo, indipendentemente da quello che fai: non importa quanti link con alto PR e buoni dati di traffico ci butti dentro”.
La conversazione integrale è molto interessante e ti consiglio di leggerla: la black hat seo è un libro aperto ed ogni test è documentato con esempi e tipologie di link utilizzati. Qualcuno azzarda un’ipotesi sulla genesi della Google Sandbox 2.0: sarebbe stata reintrodotta insieme all’aggiornamento dell’algoritmo Payday Loan.
Mentre tra i suggerimenti per uscire dalla Sandbox, questi sono i consigli dalla fucina black hat:
1) Compra un dominio con una certa età e con un qualche valore di PR (non importa quale), indicizzalo e mettici una redirect 301.
2) Compra VERI link autorevoli, non stronzate da PR1 a PR3, ma VERI link da PR4 a PR6 e anche SAPE, funziona bene!
SAPE?! A saperlo… Non mi sembra un buon consiglio, leggi qui.
Ma le streghe, questo è noto, spesso ritornano… e ancora una volta dovranno affrontare tempeste di sabbia!