
I motori di ricerca svolgono diverse funzioni fondamentali.
La prima è chiamata crawling. Letteralmente strisciare o avanzare come un ragno seguendo una ragnatela (web) di collegamenti, ma nel linguaggio comune ormai è sinonimo di navigazione on line inseguendo, appunto, una traccia di links.
Immaginate il world wide web come la rete di fermate di un sistema di trasporti e la singola fermata come una pagina web. I motori di ricerca e i loro vettori (crawler o spider) sono in grado di raggiungere le singole stazioni attraverso i link tra le pagine web. Attraverso i link quindi, i robot dei motori di ricerca possono raggiungere miliardi di documenti interconnessi. Una volta raggiunti, il loro compito è quello di scorrere il contenuto dei documenti e immagazzinare alcune loro porzioni (indicizzazione) per poterli poi recuperare, se richiesti, nei risultati di una ricerca.
Al crawling e all’indicizzazione seguono due funzionalità legate invece al risultato che il motore di ricerca fornisce all’utente finale: il recupero e il posizionamento delle informazioni richieste. Il motore di ricerca restituisce risultati correlati alla domanda e li posiziona in ordine di rilevanza e di importanza: i due fattori che il processo di SEO si prefigge di influenzare.
La rilevanza è il grado rispetto al quale il contenuto dei documenti combacia con lo scopo e con i termini di ricerca utilizzati dall’utente. La rilevanza di un documento aumenta se i termini o la frase di ricerca ricorrono nei titoli, nei sottotitoli oppure se riceve collegamenti da pagine altrettanto rilevanti per quei termini.
L’importanza o popolarità è riferita, invece ad un’importanza relativa, misurata attraverso le citazioni, nel senso accademico del termine, che un determinato documento riceve da altre pubblicazioni a loro volta correlate con la frase di ricerca. La popolarità di un dato documento aumenta se aumentano i documenti che lo citano.
Rilevanza e popolarità non sono determinate manualmente: i motori di ricerca eseguono complesse e numerose equazioni matematiche (algoritmi) per separare il grano dal loglio e posizionare i migliori chicchi in ordine decrescente di qualità. Questi algoritmi prendono in esame centinaia di fattori, meglio noti come ranking factors, ma del tutto sconosciuti nella loro formulazione originale al di fuori delle mura dei produttori dei motori di ricerca, che siano Google, Yahoo oppure Bing.
Il compito di chi si occupa di SEO è quello di analizzare questi fattori (o segnali, come preferisce chiamarli Google) direttamente sul campo, sulla scorta di indizi forniti direttamente dalla fonte, come ad esempio le webmaster tools di Google e, soprattutto, deducendo regole generali o semplici ricorrenze attraverso l’osservazione dei risultati delle ricerche.