
Mai, come in questo momento, le opinioni sul lavoro della squadra anti-spam di Google sono state così discordanti.
Julie Joyce (Search Engine Watch) lo dice senza mezzi termini: “Penso veramente che Google sia uscito fuori di testa”.
Secondo Joyce è la definizione stessa di link scheming a essere ambigua: “non sono solo i link a pagamento che possono farti affondare, ma potenzialmente qualsiasi tipo di link“.
Non è necessario comprare link o iscrivere il proprio sito a portali e spamming directories per incorrere in penalizzazioni: potrebbe bastare, paradossalmente, ricevere un solo link di bassa qualità per incorrere in una penalizzazione.
L’ultimo caso ecclatante di MyBlogGuest non gioca certo a favore di Matt Cutts e della sua squadra: il blog di Ann Smarty fu penalizzato per un solo link non naturale in entrata.
Sicuramente il lavoro di un cercatore di spam non è un lavoro facile e l’ambiguità delle linee guida non è affatto di aiuto: Google dice che ogni link che non riceve l’approvazione editoriale del titolare del sito web è un link non naturale. Come può sapere Google se è un link è passato o meno al vaglio di un editore?!
Detto questo, non credo sia possibile immaginare (al giorno d’oggi) risultati non filtrati dallo spam e dove i backlinks abbiano tutti lo stesso identico valore.
Sarebbe come tornare indietro di 15 anni e una vera e propria disgrazia, non tanto per i consulenti SEO, quanto per gli utenti dei motori di ricerca, non più abituati all’utilizzo degli operatori di ricerca (+ o -) per aggiungere o sottrarre keywords desiderate e indesiderate.
Personalmente penso che si tratti di un lavoro sporco, ma qualcuno lo deve pur fare: nella lunga distanza anche l’attività SEO ne può giovare.
In primis il rastrello di Cutts rimane sempre utile per valutare la differenza tra un lavoro fatto ad arte che dia risultati e un “lavoro” compiuto per mezzo di botnet, senza nessuna cifra stilistica che possa permettere ad un sito web di distinguersi in mezzo alla massa dei suoi concorrenti.
E tu cosa ne pensi? Mi piacerebbe conoscere la tua opinione, per capire quale sia il livello di consenso “sociale” ottenuto dalla squadra anti-spam di Google capitanata da Matt Cutts. Rispondi al sondaggio e scrivi la tua opinione personale nei commenti.