Bologna 40125, Italy
+39 347 517 719
info@htware.it

Google Dance per tutti i siti non mobile friendly: ultima chiamata prima dell’oblio…

Google e l'importanza del mobile
Google Dance sui siti non mobile-friendly

Google Dance sui siti non mobile-friendly

Da fattore di ranking a fattore penalizzante, il passo è breve…

L’estate scorsa gli esperti azzardavano alcune previsioni sugli scenari dell’esperienza utente mobile(scommessa molto facile) insieme alla certezza che – di lì a breve – il mobile-friendly sarebbe diventato a tutti gli effetti un fattore di posizionamento sulle SERP di Google (per lo meno nei risultati per dispositivi mobili…).

Di fatto, anche senza sventolare l’algoritmo e senza animali buffi a corredo, Google ha innescato il meccanismo “virtuoso” mettendo a disposizione dei webmaster, prima uno strumento per valutare l’esperienza utente mobile dei propri siti (PageSpeed Insights), poi etichettando nelle pagine dei risultati tutti i siti mobile-friendly.

Oggi, dopo la Google Dance (tipica danza globale, spesso in battere e poco in levare) che ha colpito nelle scorse settimane molti siti web proprio nei ranking sul fronte mobile, lo spettro dell’algoritmo che ha cambiato verso si fa sempre più inquietante…

Questo è quello che pensa, ad esempio, Alex Graves:  “uno sguardo più ravvicinato all’impatto, che sembra cominciato il 24 gennaio, ha dimostrato che i siti che hanno subito il peggiore declassamento nel ranking sono stati quelli che non offrivano la migliore esperienza utente mobile“.

Secondo Graves ci troviamo di fronte ad un vero e proprio aggiornamento di algoritmo di Google, rivolto nello specifico alle SERP di una ricerca da mobile.

Così anche Matt Southern (Search Engine Journal): la prova di questo, scrive, sta nel fatto che nella maggior parte dei siti web declassati sono stati riscontrati problemi di usabilità su dispositivi mobili.

Un’ulteriore prova è arrivata dall’esegesi del verbo di John Mueller nell’ultima puntata del suo consueto hangout del venerdì: interrogato sulla possibilità che l’ultimo tango a Mountain View fosse dovuto a un aggiornamento del Panda o del Pinguino, Johannes da Zurigo ha scosso la testa… Di qui la comunità di esperti, come un gruppo di comari nell’atrio delle scale, ha sentenziato che poteva trattarsi solo di un aggiornamento tutto nuovo e mirato nei confronti dell’usabilità per dispositivi mobili.

Quello che è certo, senza ombra di dubbio, è che Google ha incominciato, già da un paio di settimane, ha inviare notifiche attraverso le GWT (Google Webmasters Tools) a tutti i webmaster di siti non-mobile friendly mettendoli in guardia proprio da possibili impatti sul posizionamento nelle ricerche.

Jennifer Slegg (The SEM Post) scrive che tutti i siti che hanno ricevuto la notifica non sono più presenti nelle SERP di una ricerca da mobile.

Ora, chiamatelo come vi pare… ma è indubbio che l’algoritmo di posizionamento di Google sia cambiato: se non hai ancora aggiornato il tuo sito sulle basi del responsive design (con solo 5 anni di ritardo…), ora il destino è ineluttabile.

O cambi o muori… Troppo forte?! Forse è meglio: o cambi oppure sei fuori!

N.B. (1) I posizionamenti sulle SERP tradizionali (desktop) non hanno avuto subito nessun contraccolpo da questo aggiornamento, ricordati comunque che più della metà degli utenti del web adesso viaggia su mobile…

N.B. (2) Si può anche pensare che l’algoritmo di Google sia stato aggiornato non tanto per penalizzare i siti non-mobile friendly, ma per valorizzare proprio quelli mobile-friendly: il risultato, per la proprietà transitiva, non cambia… ma cercare il lato positivo può alleggerire lo spirito e scacciare l’ansia da prestazione…