Bologna 40125, Italy
+39 347 517 719
info@htware.it

Guest blogging: le regole di Matt Cutts per non finire travolti da una penalizzazione

Cosa succederà su Google nei prossimi mesi?
Seo in Pillole di Matt Cutts

Seo in Pillole di Matt Cutts

Il guest blogging è la pratica di ospitare articoli di altri autori nel proprio blog ed è un fenomeno crescente. Come tecnica di marketing soddisfa due obiettivi: fornisce esposizione all’autore ospite e fornisce materiale nuovo e originale all’editore del blog.

Come tecnica SEO, invece ha messo in luce ha messo in luce il suo lato peggiore: il guest blogging viene usato regolarmente per generare backlinks, magari anche ricchissimi di parole chiave nel testo ancorato, con lo scopo ultimo di influenzare i risultati di una ricerca. Il fenomeno è degenerato al tal punto che esistono siti creati solo ed esclusivamente per il guest blogging (qui sotto vi mostriamo anche una tabella di tariffe, segno che il business è già ben avviato).
È per questo motivo, che Matt Cutts decide di intervenire una volta ancora su questa tecnica per definire i limiti previsti nelle linee guida di Google. La domanda da cui prende spunto il capo della squadra anti-spam di Google (si capisce dalla maglietta) è questa:

Prevedo che in futuro Google penalizzerà di siti di guest blogging. Posso avere qualche approfondimento riguardo all’accostamento guest blogging e spam?

Il problema principale, secondo Cutts, è che il guest blogging, come pratica generale,” sta crescendo in termini di spam e per i frequenti abusi che si notano in questi spazi condivisi”.
Se sei un guest blogger, dice Cutts, ci sono quattro cose semplici che non dovresti fare:

1) Non fare del guest blogging la tua unica strategia di link building
2) Non inviare migliaia di email massive offrendoti come autore ospite su diversi blog
3) Non usare lo stesso articolo su due siti differenti
4) Non prendere un solo articolo per metterlo in rotazione molte volte

In poche parole, il consiglio che il capo della squadra anti-spam di Google vuole dare è questo: non produrre articoli per il guest blogging di bassa qualità, e/o generati automaticamente e/o abusivi, senza alcun merito o valore editoriale.

Il business del guest blogging

Il business del guest blogging

In passato Cutts si era anche spinto oltre nella definizione di ciò che può rendere un guest post di pessima qualità, includendo nella lista delle cose da non fare: “scrivere articoli fuori tema e fare un uso eccessivo di keywords nel testo ancorato dai link“.
Allora Cutts diede anche una definizione positiva di guest blogging: “abbiamo buoni esempi di guest post, quando il contenuto è scritto da un esperto, con una biografia nel piede dell’articolo e con una densità molto bassa di parole chiave”.

Ecco il video messo in rete solo poche ore fa: