
Sei mai sprofondato nei tuoi link?
Il Deep Linking è la pratica di cercare e “costruire” link alle pagine interne del nostro sito da altre pagine, altrettanto profonde, di altri siti web.
“Solo i novellini, suggerisce ironico Jon Ball (Search Engine Journal), si concentrano sui link alla homepage di un sito”. Poi continua più serio: “Creare link esclusivamente verso una homepage potrebbe sembrare un modo infallibile per fare crescere l’autorità di un sito, ma ignorare tutte le altre pagine, potrebbe dare un’aria poco naturale al tuo portfolio di backlink”.
In sostanza i link che puntano sulla nostra homepage potrebbero sembrare forzati e, nel complesso, non potrà che ridursi la loro rilevanza SEO.
Come fare quindi a guadagnarsi alcuni link profondi?
Insieme alle bacchettate, Ball fornisce anche 4 consigli per andare a caccia di deep links:
1. Citare le proprie fonti
Il primo consiglio non è una primizia e, di questi tempi, un po’ incauto: ma tutto sommato, Ball spiega in che modi, sani e non scorretti, sia possibile beneficiare del guest blogging per ottenere link profondi.
“Prima di tutto, dice Ball, devi scrivere un blog con contenuti unici e interessanti, dopodichè puoi creare collegamenti dai tuoi guest post, a questi contenuti, come link di approfondimento (a patto che lo siano realmente) utilizzando un testo ancorato, non farcito di keywords, ma descrittivo del contenuto collegato. Invece di puntare il collegamento verso l’home page, fai puntare il collegamento alla pagina interna che contiene l’articolo che approfondisce i contenuti del guest post.
2. Tieni d’occhio chi ti menziona
Tutti i giorni, sul web, milioni di persone parlano di miliardi di cose. Tra queste ci potrebbe essere anche il tuo prodotto. Quello che devi fare è trovare chi parla di te, contattare il webmaster e chiedergli se può inserire un link al tuo sito, che punti direttamente al prodotto di cui parla.
Se per esempio sei – o ti occupi di SEO per – una casa editrice e trovi un blog che recensisce l’ultimo libro che hai pubblicato, chiedigli se può mettere un link alla pagina diretta dove si vende il libro. Se il tuo sito ha una buona reputazione, il webmaster potrebbe accettare volentieri.
Per trovare chi parla di te sul web, puoi usare uno di questi strumenti:
– Google Alerts, che ti avvisa ogni volta che qualcuno pubblica qualcosa usando le parole chiave che stai monitorando;
– Fresh Web Explorer, programma simile creato da Moz e che può essere usato pagando una sottoscrizione iniziale;
– gli operatori di ricerca avanzata di Google, come intext, inurl, intitle, che permettono di restringere e ottimizzare il numero dei risultati nelle SERP. Per esempio, digitando nella barra di ricerca “intext:Il Trono di Spade+inurl:libro” si otterranno tutti quelle pagine che hanno “Il Trono di Spade” nel testo e la parola “libro” nella URL.
3. Chiedi un link a chi fabbrica i prodotti che vendi
Questo consiglio va bene per tutti quelli che vendono beni tangibili prodotti da qualcun altro. Se hai un e-commerce e vendi articoli prodotti da altri, prova a chiedere al produttore di inserire un link dal suo sito direttamente al tuo prodotto. Probabilmente ti dirà di sì, perché è nel suo interesse far aumentare la visibilità del suo prodotto sul web e informare i potenziali clienti su dove comprarlo.
Mi raccomando, il link deve puntare direttamente al prodotto e non alla home page dell’e-commerce, perché “sarebbe come entrare in un supermarket dove gli oggetti di cui hai bisogno non sono subito disponibili all’ingresso”, dice Ball. E il visitatore potrebbe stancarsi, senza concludere l’acquisto.
4. Sfrutta i “broken links”
Come ultima spiaggia, infine Ball segnala la discarica.
“Ogni giorno, dice, muoiono migliaia di siti web, portandosi dietro una scia di link interrotti”, ovvero link di altri siti che puntavano ad un sito esistente e che ora invece restituiscono solo un errore 404. I broken links non penalizzano direttamente un sito, però sicuramente non lo aiutano nell’authority e non sono un’esperienza piacevole per gli utenti.
Per la tua attività è importante tenere d’occhio i “broken links” dei competitors. Per esempio, se vendi cibo per cani e il tuo principale competitor è da poco fallito oppure ha semplicemente chiuso il suo sito web, controlla tutti i siti che avevano link a quel sito e poi informa i rispettivi webmaster che quei link non puntano più da nessuna parte. Ti saranno grati della cortesia e forse accetteranno di sostituire il vecchio link non funzionante con uno al tuo sito. Per cercare tutti i link che puntavano al sito web del tuo ex-competitor, puoi usare uno di questi programmi:
– Open Site Explorer
– Ahrefs Site Explorer
– cognitiveSEO
– SEO Spyglass
– Raven Tools
– Majestic Site Explorer
Una volta che hai identificato i siti di provenienza, puoi usare questi altri programmi per trovare velocemente i “broken links”:
– Check My Links è un’applicazione di Chrome che evidenza in rosso i broken link;
– Domain Hunter funziona allo stesso modo di Check My Links, e in più ti dice se il dominio che conteneva il link non-funzionante ora è disponibile e può essere acquistato.
E tu conosci altre tecniche per procurarsi deep (natural) link ?