
Nella botte piccola, dice un adagio popolare, c’è il vino buono: un tempo era solo una buona scusa per compatire i bimbi che crescevano poco, ma nella SEO questo proverbio ha un fondo di verità.
Nel suo ultimo video Matt Cutts, capo della Search Spam di Google, ha affrontato in modo diretto una questione centrale nella SEO: quali sono i fattori che aumentano il tuo posizionamento nelle ricerche?
L’occasione è la risposta che decide di fornire a Dan, su una domanda finalmente non banale e, che spesso, ha arrovellato un po’ tutti i consulenti di questo settore:
Come potrebbero mai gareggiare i siti più piccoli con contenuto superiore contro siti più grandi e con un traffico superiore? Si tratta di un circolo vizioso: un grande marchio regionale o nazionale ha un maggiore traffico, che porta ad un migliore posizionamento, quindi ancora più traffico e così all’infinito.
Matts dice di non essere d’accordo con la tesi espressa da Dan: anzi, dice che uno dei vantaggi dei siti piccoli è che sono in grado di far ruotare più velocemente contenuto nuovo e più fresco, rispetto ai siti ai movimenti pesanti dei siti più grandi. Questa è una delle qualità che rende i siti capaci di competere nelle pagine dei risultati di una ricerca.
I siti piccoli con contenuto di elevata qualità, ammette Cutts, sono siti che finiranno per diventare sempre più grandi: tra questi alcuni esempi eccellenti sono Facebook, Instragram e Google stesso. Quando questi si sono presentati per la prima volta sulla scena erano realtà molto piccole e, nello stile classico (un po’ abusato nella pubblicistica) del sogno americano, sono diventati quelli che sono oggi perché hanno fatto un buon lavoro, concentrando i loro sforzi sull’esperienza dei loro utenti e distribuendo a loro un vero valore aggiunto.
“In qualuque settore ti trovi ad operare”, dice il divino Cutts, “se tu fornisci un’esperienza migliore rispetto ai tuoi concorrenti, puoi aspettarti nel tempo di migliorare le tue prestazioni sulle SERP”.
L’unica cosa che può favorire un sito grande rispetto ad un sito piccolo è la presenza di una squadra a differenza dell’unica persona che spesso trovi dietro ad un sito piccolo: ma per ovviare a questo piccolo problema, Cutts consiglia di concentrarsi molto bene nella copertura di una piccola nicchia del tuo settore. Una volta acquisita notorietà, puoi cominciare a crescere e quindi espandere la copertura dei tuoi argomenti verso altre nicchie sempre pertinenti alla tua area.
Secondo Cutts questo modo di agire rientra nella cosiddetta filosofia Katamari: ovviamente non si tratta di un filosofo, ma di una parola giapponese (che ha dato anche il nome ad un videogioco) traducibile con il termine “ciuffo”. Tanti capelli messi insieme fanno un ciuffo, così come le nicchie di cui andrai via via ad occuparti nel tuo piccolo blog, fino a farlo diventare una grande massa di capelli.
Non è la prima volta che il capo dell’anti spam di Google cita la filosofia del ciuffo, la prima volta risale al 2009: peccato che tra i documenti originali sia stato rimosso il video e sia rimasto solo un’improbabile sequenza di diapositive che mostrano insieme il gatto di Matt, quando era ancora ciccione (lui e non il gatto), e la formula del PageRank! OMG… what a fucking clump of things!
Fine dell’intermezzo, ecco il video integrale: