
Nel campo del link building, oltre al cattivo fiuto (in buona o mala fede) del consulente SEO, possono insinuarsi anche false credenze e supposizioni .
La formazione e l’educazione della tua agenzia, del cliente e del suo staff sono spesso l’arma decisiva per condividere e rendere più efficace una strategia.
Spesso però i vecchi miti ritornano e allora vale la pena di rinfrescare a tutti (clienti, colleghi e boss) un decalogo di false verità riproposto ieri da Julie Joyce (Search Engine Land).
1) Posso dirti quanti link ti servono per posizionarti.
Forse lo si può immaginare, sostiene Joyce, ma solo dopo aver speso molto tempo in analisi e ricerche.
Il problema con questa supposizione è che porta l’intero processo al fallimento fin dall’inizio: non è possibile prevedere le variazioni algoritmiche oppure quello che stanno facendo i tuoi concorrenti (o che quello che stai facendo tu, senza dirmelo).
Prima deve essere analizzato il segmento di mercato e le sue query, poi vengono effettuate “stime”.
2) Posso dirti quanto tempo ti serve per essere posizionato sui motori di ricerca.
I tempi osservati in diverse campagne sono estremamente variabili: a volte possono bastare poche settimane per un numero indeterminato di query, altre volte diversi mesi. I fattori implicati sono molteplici e non è possibile indovinarli…
3) Posso garantirti la posizione esatta che raggiungerai.
Il consiglio minimo, se a volte di capita di sentire ancora queste profezie (soprattutto da presunti consulenti SEO), è di stringere la mano e salutare.
Anche secondo Joyce si tratta di un segnale di pericolo e indice di una competenza “discutibile”…
4) Meglio correre rischi e posizionarsi nel breve termine
Potrebbe essere vero, scrive Joyce, solo se frulli e bruci siti web, facendo affidamento solo su campagne di PPC (Pay Per Click).
Se fai qualcosa di non corretto nel link building puoi essere penalizzato: ci sono diversi livelli di rischio, ma mettere 30 testi ancorati identici in 30 link diretti ad un’unica pagina, solo perché potrebbe favorire il rank di quelle keywords, è forse esagerato!
5) Una volta che abbiamo raggiunto il risultato possiamo smettere di fare qualsiasi cosa e calvacare l’onda!
Joyce racconta l’esperienza diretta di alcuni suoi clienti che, dopo aver interrotto il servizio, sono poi ritornati quando i risultati sono incominciati a scendere.
I concorrenti (vecchi e nuovi che siano) non si fermano e la ricerca di backlink deve essere un’attività costante.
6) Non ho la competenza per sapere se i tuoi backlink sono buoni o cattivi.
Qui è importante fornire al cliente finale strumenti chiari per conoscere la Page e la Domain Authority di ogni link: in poche parole spiegare la differenza tra buono e cattivo e mostrare esempi con risultati.
7) Non avrai nessun problema se segui le Linee Guida di Google
Le Linee Guida sono un manuale importante e fondamentale, ma non mettono completamente al riparo da falsi positivi di aggiornamenti algoritmici, eventi accidentali o, semplicemente, un livello medio-basso di posizionamento (in fondo alla prima pagina o dalla seconda in poi).
8) Non puoi essere penalizzato (manualmente o algoritmicamente) per cose fatte dieci anni prima e di cui non ricordi.
Se ti fa piacere crederlo, credici pure… A Google non interessa la tua età e la tua capacità di memoria, le azioni manuali sono contro lo spam ed è (molto) probabile che si aprano su segnalazione di utenti (benigna) o concorrenti (maligna). Per ogni altra info leggi questo link.
9) Ogni link gratuito è un buon link
Non è vero. Joyce ammette di avere visto diversi siti, vittime di penalizzazioni nonostante non abbiano mai acquistato un link.
È sempre meglio controllare la provenienza e la qualità di tutti i link in entrata.
10) Posso fare tutto questo senza nessuna informazione sul tuo business
Questo è ciò che nessun consulente SEO potrebbe fare: sostituirsi nella persona di chi vende prodotti o servizi.
Su questo aspetto, nessuno ha una visione più completa rispetto a quella del titolare di un’azienda o del suo management: la condivisione del maggior numero di dati, informazioni e, soprattutto, obiettivi è vitale per l’intero processo SEO.