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Link Building: come evitare penalizzazioni algoritmiche e manuali

Correlazioni SEO Link building
Link building senza penalizzazioni

Link building senza penalizzazioni

Qual’è l’approccio più corretto al link building?

Non c’è dubbio che sia proprio questa attività ad esporre di più, consulenti SEO e relativi clienti, al rischio di una penalizzazione manuale oppure algoritmica.

Dopo Erin Everheart scende in campo anche Chris Marentis (Search Engine Land), con alcune riflessioni interessanti su link building e (attenzione) content marketing.

La prima cosa da evitare sono le scintille tra cliente e consulente: “il link building”, scrive Marentis, “ha costi più elevati oggi rispetto a ieri, ma i costi maggiori possono essere giustificati solo se incominci a seguire queste quattro tattiche per guadagnare solo buoni link”.

1) Eliminare il link building

Ci risiamo: il consiglio numero uno di Marentis è proprio questo… Lo hai letto bene!
Anche dal mio punto di vista, questo concetto è sacrosanto: non devi concentrarti sul link building in sé, ma sulla pubblicazione di ottimi contenuti nei posti giusti.
I link di qualità, scrive Marentis, sgorgheranno spontaneamente da contenuti di qualità.

2) Diventa parte della squadra del tuo cliente

Il rapporto con il tuo cliente è fondamentale: non è sufficiente conoscerlo, devi fare parte della sua squadra e metterlo a conoscenza di ogni aspetto della SEO (vecchia e nuova).
Così facendo puoi ottenere da lui oppure dai suoi dipendenti, una lista di blog attinenti alla loro attività, raccogliere informazioni su tutti gli eventi a cui partecipa, compresi eventi locali di beneficienza. Puoi chiedergli quali gruppi o organizzazioni locali sta sponsorizzando, ad esempio una squadra sportiva, un coro scolastico, etc. etc.
Sono tutte informazioni che potrebbero trasformarsi in link di alta qualità e apprezzati dai motori di ricerca!

3) Utilizza strumenti adeguati

Secondo Marentis utilizzare strumenti che sono stati progettati per automatizzare il link building, non è sbagliato: è vero che hanno dei limiti, ma il più delle volte possono fornire informazioni utili per capire, nel brainstorming iniziale, quali direzioni prendere per “guadagnare” link, ovvero scoprire dove sono le migliori opportunità per la pubblicazione di un buon contenuto.
Tra questi tool Marentis cita Backlink Builder e Citation Labs Link Prospector.

4) Forma il tuo cliente

L’etichetta più tipica assegnata ad un consulente SEO è quella di: “tutto fumo e niente arrosto”!
Sono commenti che secondo Marentis, nascono da una mancanza di conoscenza e di comprensione del lavoro di un esperto SEO.
Come ti ho già detto più volte anch’io, non devi nascondere nulla al tuoi cliente: devi formarlo e informarlo.
Questo significa aiutarlo a capire quali sono gli aspetti fondamentali e cercare insieme a lui le migliori sorgenti di link.

Il content marketing oggi, conclude Marentis, è il cuore e l’anima della SEO: abbraccia questo cambiamento e otterrai risultati (link) in modo naturale e anche i tuoi clienti te ne saranno grati.