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Link building: linea dura di Google contro i link nei commenti dei blog

Matt Cutts with Hummingbird
Matt Cutts with Hummingbird

Matt Cutts with Hummingbird

Nel suo ultimo video, dall’angolo del caffè, Matt Cutts – capo della squadra anti-spam di Google, rispolvera le vecchie armi contro le strategie avventate di link building e parla di blog e dei commenti sui post che contengono link di spam.

Qualcuno, tra i consulenti SEO più aggressivi, avrà pensato almeno una volta in vita sua di incominciare a inondare una moltitudine blog (magari anche fuori tema) di commenti con link verso un sito web da promuovere. Bene, sappiate che è da sempre considerata una strategia scorretta di link building e il suo utilizzo diventa un abuso, quando viene lanciata in modo massivo e attraverso software per la ricerca automatica di blog senza moderazione.
Se invece un commento è coerente con il contenuto dell’articolo, ovvero si sostiene oppure si argomenta contro la tesi espressa nel post, aggiungere un link significa arricchire l’articolo stesso con un contenuto correlato oppure di interesse per gli utenti di quel blog.

Secondo Matt Cutts, nell’era dello spam, le buone intenzioni non sono sufficienti! Se vuoi che il tuo commento non sia considerato spazzatura per pinguini da Google, dice Cutts, segui queste due piccole precauzioni:

1) Usa il tuo nome vero per firmare il commento. Se utilizzi il nome di un azienda oppure un testo ricco di parole chiave per cui vuoi ottenere un posizionamento, sembrerà che stai lasciando il commento per finalità commerciali e quindi potrebbe sembrare spazzatura (ergo: se hai intenzione di bruciare posizioni e convertire intere popolazioni di utenti, non hai altra strada che la ricerca a pagamento , secondo piano a destra, ufficio ADWords). Personalmente, mi sentirei di raccomandare l’authorship ufficiale di Google+…

2) Segui strategie alternative di link building. Se la tua principale strategia di link building è quella di seminare commenti nei post dei blog e viene dimostrato che la tua principale fonte di link proviene proprio da commenti ai blog, questo potrebbe portare dritto dritto a un cartellino rosso.

Ecco il video integrale, ma sufficientemente breve di Matt Cutts

 

4 risposte

  1. Winston Smith ha detto:

    Non so quanti blog sul “trasloco” sono finiti nella cartella spam…

  2. clelia ha detto:

    Mah…a parte Google che delle volte esagera con queste restrizioni.. piuttosto trovo stupido lo spam sui commenti (se fatto con fini di link building) perche’ i commenti, nella maggior parte dei casi sono di default “no follow”.

    • Marco Angelucci ha detto:

      E’ vero Clelia, quello che scrivi è corretto: un link no-follow (come per esempio quello sul tuo avatar) non trasmette pagerank, ma, se è coerente e pertinente, rimane pur sempre un segnale sociale.
      Grazie per il tuo intervento e continua a seguirci!

  3. Rosanna ha detto:

    Anche nel virtuale coerenza e correttezza sono valori richiesti per una corretta comunicazione.

I commenti sono chiusi.