
In rete non si è ancora placata la bufera scatenata sulla penalizzazione di Anglo Rank e monta l’attesa, tra i webmaster più incauti, per la penalizzazione manuale: il cartellino rosso che sarà notificato attraverso le Google Webmaster Tools.
In questo intervallo di attesa tra la vita e la morte (solo temporanea), il capo della squadra anti-spam di Google, al secolo Matt Cutts, spiega come un sito possa recuperare credito sul motore di ricerca, dopo essere stato segnalato per ricevere spamming links.
Ieri nelle vesti del censore, oggi in quelle dell’insegnante, con aplomb britannico e maglietta californiana, nell’angolo che ormai conosciamo, risponde alla domanda del giorno:
“Come ha fatto Interflora a recuperare le sue penalizzazioni in 11 giorni? Puoi spiegare che tipo di penalizzazioni avevano e come le hanno aggiustate? …”
La domanda è diretta sul caso specifico di Interflora: di questo si era occupato tra febbraio e marzo scorsi il blog di Search Engine Land (Google Says No Comment On Why Interflora Was Penalized – Interflora Gets Its Google Rankings Back, 11 Days After Penalty), ma Cutts preferisce non parlare di casi specifici nella sua rubrica. Il problema tuttavia esiste: molti webmaster scalpitano per ottenere nuovamente spazio sulle SERP e, se Cutts ha scelto questo tipo di domanda, significa che parte del problema ha inondato anche il suo ufficio. Quindi sale in cattedra e prova a fornire alcuni consigli utili per tornare a giocare dopo una squalifica.
“Google considera l’acquisto di link a pagamento per ottenere pagerank, dice Cutts, una violazione delle regole di qualità: se questo si ripete a lungo nel tempo tendiamo a essere sempre più severi verso chi mette in atto queste pratiche”.
Cosa deve fare un’azienda se viene colta in fallo?
Intanto è importante riuscire a individuare i link comprati e rifiutarli con lo strumento Google Disavow. Se non si riesce a individuarli singolarmente, si può almeno rilevare il periodo in cui si è deciso di comprare link e chiedere il rifiuto di tutti i link acquisiti in quella finestra temporale.
“Se un’azienda dimostra la buona volontà di rimettersi in carreggiata, ammette Cutts, teniamo sicuramente conto di questo atteggiamento positivo”.
Infine Cutts consiglia di non usare lo strumento Disavow per chiedere il rifiuto di un link alla volta: “se avete dubbi sulla provenienza di un certo gruppo di link, dice, non affannatevi a separare i diversi URLs, ma chiedete il rifiuto del link al livello di dominio”. In poche parole, se trovate una mela marcia, non limitatevi a tagliare il ramo, ma segate tutto il tronco!