
Ti stai chiedendo se sia il caso di gettare la spugna, appena imboccata la strada del posizionamento nei risultati di una ricerca organica, e forse spendere molto più tempo su altre autostrade per la generazione di traffico, come i social networks oppure il pay-per-click?
Potrebbe suonare strano a molti, ma a introdurre questo tema non è il solito social marketer – astioso e rincoroso nei confronti di una SEO negata o, meglio, sconosciuta – ma il primo degli ingegneri di Google e divulgatore per eccellenza del verbo di Mountain View: Matt Cutts.
Da quando Google ha iniziato ad aggiornare i risultati delle ricerche con una certa frequenza, è diventato duro mantenere una certa fiducia in questi risultati. Bisogna quindi iniziare a puntare su contatti provenienti dai social networks piuttosto che sui risultati di un motore di ricerca?
Cutts sostiene che “Google continuerà constantemente ad aggiornare il proprio algoritmo. Non sarà mai completo e continuerà ad aggiornarlo fintanto che gli spammers troveranno strade per posizionarsi e lo integrerà con nuovi segnali o cambierà il peso di questi segnali nell’algoritmo”. Spiega inoltre che, dall’inizio di quest’estate, Google sta cercando di rendere quasi impossibile il posizionamento derivato da tecniche di black hat.
“Noi, dice Cutts, ci aggiorniamo continuamente e sempre con l’intento di cambiare le cose in meglio e sempre cercando di innovare il metodo con cui studiamo gli algoritmi di ricerca. E’ la natura della bestia e il suo obiettivo è sempre lo stesso: restituire un insieme di risultati di massima qualità”.
“E’ per questo, aggiunge, che i webmasters potrebbero spendere il loro tempo in modo migliore, senza cercare di intuire ogni singola sfumatura dell’algoritmo di ricerca di Google. Così, piuttosto che tentare il il reverse engineering del nostro algoritmo e cercare tutte le possibili scorciatoie per aumentare il posizionamento, meglio concentrarsi sulla realizzazione di un sito fantastico che le persone amino, che sia sempre attraente e frequentato. Questo è il genere di cose che può avvicinare Google ai webmaster”.
Quindi secondo Cutts, non è sbagliato generare contatti anche attraverso i social media.
“Sono convinto che sia sbagliato mettere tutte le uova nello stesso paniere, perché così, se il vostro sito scende non avete una strada alternativa”.
Secondo Cutts, se il tuo posizionamento in Google non è molto buono, puoi fare riferimento ad altri canali, dalla pubblicità su carta ai cartelloni pubblicitari, passando per Twitter e Facebook. Sarebbe sempre meglio avere un ampio ventaglio di metodi per attirare contatti, dal passaparola agli annunci, anche perché non vale la pena di affidarsi a un unico canale, che non funziona sempre alla perfezione.
“Inoltre, ha aggiunto, fino a che avrai contenuto grandioso sul tuo sito, saranno buoni anche i risultati di Google. Ma se qualcuno trasformerà i tuoi link in spam oppure se assumerai un pessimo esperto di SEO, questo porterà a risultati imprevedibili.”
Ancora un volta, quindi, Google ammette che solo il contenuto di qualità rappresenta il miglior viatico per il posizionamento nelle SERP, perchè questo è quello che l’utente vuole vedere. E la missione di Google è quella di rendere felice l’utente e non i presunti esperti SEO.