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Ricerca semantica: come utilizzare i microdata di schema.org (1)

Tutti i brevetti di Google sui dati strutturati
Ricerca semantica e microdata

Ricerca semantica e microdata

Ora che l’aggiornamento Google Hummingbird è stato svelato, in parte spiegato e, da alcuni anche votato, è necessario cominciare a mettere in cantiere buone pratiche per trasformare il tuo sito in buon nettare per il colibrì: in poche parole cominciare a utilizzare, in modo appropriato, le sue doti nella ricerca semantica e sfruttare tutte le potenzialità dei microdata di schema.org.

Quello che appare come un dato certo è che l’algoritmo di ricerca tenta di interpretare la query di un utente, restituendogli un risultato “significante” per il suo intento. Gli intenti (di navigazione, raccolta informazioni e acquisto) possono essere interpretati attraverso elementi chiave nella domanda (una persona, un luogo, un prodotto), suoi eventuali sinonimi e dal contesto in cui si svolge la domanda (desktop vs mobile).

Per mettere Hummingbird nelle condizioni di succhiare il nettare migliore dai nostri documenti occorre prima di tutto marcare con opportuni microdata quelle porzioni di contenuto che caratterizzano determinati elementi, ad esempio l’identità di una persona oppure di un’azienda. E i tag semantici di schema.org, rappresentano la chiave ideale, per poter fornire a Google informazioni semantiche legate al contenuto della nostra pagina.

Una delle questioni più importanti da affrontare quando si indicizza il sito web di un’azienda è quella di fornire indicazioni chiare riguardo al tipo di business, alla sua localizzazione e ai suoi contatti.

Immaginiamo che il sito della nostra azienda si presenti con questo modello di intestazione:

<h1>Panettoni e canditi</h1>
Laboratorio di pasticceria artigianale.
via dell'Industria, 15
40023 Castel Guelfo di Bologna BO
telefono: 0542XXXXXXX

Riscritto con i tag semantici (microdata) diventerà:

<div itemscope itemtype="https://schema.org/LocalBusiness">
  <h1><span itemprop="name">Panettoni e canditi</span></h1>
  <span itemprop="description">Laboratorio di pasticceria artigianale</span>
  <div itemprop="address" itemscope itemtype="https://schema.org/PostalAddress">
    <span itemprop="streetAddress">via dell'Industria, 15</span>
    <span itemprop="postalCode">40023</span>
    <span itemprop="addressLocality">Castel Guelfo di Bologna</span>,
    <span itemprop="addressRegion">BO</span>
    <span itemprop="addressCountry>IT</span>
  </div>
  Phone: <span itemprop="telephone">0542XXXXXXX</span>
</div>

Nell’esempio qui sopra abbiamo definito la nostra attività locale come appartenente al gruppo LocalBusiness, ne abbiamo descritto il nome (name) e la descrizione (description) e, utilizzando lo schema PostalAddress, l’abbiamo collocata in una precisa area geografica.
A queste informazioni si possono aggiungere tag per segnalare immagini aziendali (image), gli eventi prossimi e passati (event/events) associati all’attività fino a fornire, oltre ai dettagli sulle mappe (geo), sul fondatore (founder) e i suoi impiegati (employees), anche indicazioni sugli orari di apertura (openingHours).

Questi marcatori forniscono ai motori di ricerca informazioni molto più ricche di significato.
Quando Google dovrà rispondere a una query di ricerca semantica come questa: “Dove si trova l’azienda Panettoni e Canditi?” oppure “Dove trovo un laboratorio di pasticceria artigianale ?”, sarà in grado di mostrare la pagina che contiene i dati strutturati visti qui sopra.

In sostanza i tag semantici permettono di fornire ai motori di ricerca informazioni non solo più dettagliate, ma anche maggiormente comprensibili, perché scritte in un linguaggio formale e universale (può essere utilizzato per siti scritti in qualsiasi lingua) che è stato adottato, per convenzione, da tutti i principali motori di ricerca (Bing e Yahoo compresi).

Il vocabolario di schema.org contiene migliaia di definizioni, ma la consultazione è facilitata dalla struttura ad albero. Il suo tronco è rappresentato da un elemento generico (thing) che può avere le specifiche, ad esempio di un evento (Event), di un’organizzazione (Organization), di una persona (Person), di una località (Place), di un prodotto (Product), e così via. Per ogni “cosa”, possono poi discendere specifiche proprie (es. una data o un indirizzo) oppure ulteriori sotto elementi (es. LocalBusiness è un sotto gruppo di Place).

Nella prossima puntata di questa mini guida sulla ricerca semantica parleremo di e-commerce: di come sia possibile presentare attività, prodotti e offerte nel linguaggio universale di schema.org, per riuscire a guadagnare, entro le feste natalizie, le prime posizioni sui motori di ricerca.

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