
Siccome stai attraversando una settimana un po’ impegnativa per le sorti dei tuoi siti web (il Panda è ancora tra di noi, mentre il Pinguino è pronto sulla rampa di lancio) ecco un’ottima checklist scritta da Chris Silver Smith (Search Engine Land) per verificare, da cima a fondo, i contenuti delle tue homepage.
1) Controlla le redirect
Non c’è alcun motivo, scrive Smith, per cui l’homepage del tuo sito sia puntata su “www.esempio.it/wp/home/index.html”, piuttosto che sul canonico “www.esempio.it”.
Una redirect di questo tipo non è ideale per i tuoi scopi SEO: inoltre, se esiste un motivo valido per una redirect della tua homepage, questo deve avvenire senza troppi rimbalzi e, soprattutto, utlizzando il codice di stato 301 (redirect 301)..
Ecco uno strumento on line, consigliato da Smith, per controllare lo stato dei tuoi reindirizzamenti.
2) Attenzione al testo visibile sulla tua homepage
Non è detto che tutti i testi che i tuoi utenti riescono a leggere sulle tue pagine, siano visibili anche per i motori di ricerca: fai attenzione ai testi contenuti in immagini, infografiche e animazioni (oppure elaborato da chiamate asincrone).
C’è un modo molto semplice per verificare se il testo della tua pagina è leggibile oppure no: punta il mouse in una zona qualsiasi della pagina e utilizza la combinazione da tastiera (CMD/CTRL + A) per selezionare tutti i contenuti. Questa operazione metterà in evidenza tutti i testi (dove i caratteri sono selezionabili) e ti permetterà di capire cosa è leggibile e cosa no.
Nella parte testuale dei contenuti della tua homepage, Smith raccomanda di inserire:
1) il nome dell’attività;
2) il tipo di attività;
3) la città, l’indirizzo e il numero di telefono
Non sarebbe male, inoltre, avere qualche riga descrittiva in più e con keywords correlate.
3) Controlla il tag TITLE
Il tuo titolo (tag TITLE) contiene il nome, il tipo e la zona della tua attività?
Il TITLE è ancora uno degli elementi più potenti per l’ottimizzazione on-page: per questo motivo è importante che gli utenti abbiano qui un riscontro immediato di quello che stanno cercando.
Il titolo deve essere coinciso e non deve contenere una sequenza interminabile di parole chiave: ne possono bastare un paio, che identifichino la tua azienda e il tipo di attività che offre (es. “Cappelli uomo”, piuttosto che “Cappelli, berretti, fasce elastiche di lana e cotone per uomo”).
Ecco un tool per controllare il tuo tag TITLE e lo spazio che potrebbe occupare tra i risultati delle SERP.
4) Alza il cofano per controllare le “meta description”
Il meta description non è importante come fattore di ranking, ma per la sua capacità (potenziale) di attirare visitatori e di distinguerti da tutti gli altri competitor nell’elenco dei risultati.
Il testo deve avere una lunghezza massima di 155 caratteri, deve descrivere la tua azienda e cosa la differenzia da tutte le altre dello stesso genere. Non sprecare spazio, raccomanda Smith, ripetendo il nome dell’attività (che è già presente nel titolo).
Per capire come possono combinarsi insieme, nel frammento delle SERP, titolo, meta description e URL, Smith consiglia questo tool: Snippet Optimizer