
Una volta impostato il profilo utente, le keywords, le metriche di valutazione, hai a tua disposizione un ambiente sicuro in cui incominciare a lavorare.
Secondo Chris Marentis (Search Engine Land), ogni aspetto della tua strategia SEO sarà guidato e si rifletterà su queste aree.
Il passo successivo dovrebbe essere una verifica approfondita (audit) che porti allo sviluppo di piani di azione.
Ci sono tre tipologie di verifiche che andrebbero effettuate:
1) Competitive Audit
Scatta una fotografia completa di quello che stanno facendo i principali concorrenti del tuo cliente: annota quello che funziona e quello che non funziona.
Definisci le keyword più competitive, identifica le pagine che hanno il posizionamento migliore e scopri il perché.
Osservando i concorrenti, sostiene Marentis, puoi replicare e migliorare le loro tattiche di successo.
2) Technical Audit
Raccogli dati sullo stato tecnico attuale del sito del tuo cliente: sui tag che utilizza, sul tempo di caricamento delle pagine, sulla struttura di navigazione, etc.
Con i risultati che ottieni puoi definire le priorità negli interventi di miglioramento: dalla correzione degli errori più gravi a tutto ciò che può portare benefici alla tua strategia SEO.
Non si tratta di collocare contenuti a beneficio solo di crawler e bot, ma di integrare il tutto per rendere più semplice e veloce la navigazione e aiutare il potenziale acquirente a trovare il tuo sito web.
3) Content Audit
Di tutte e tre le verifiche, questa è la più importante, data la preminenza del contenuto nella SEO moderna.
Valuta lo stato corrente delle risorse di contenuto dei tuoi clienti e confrontale con il profilo utente e le keywords che hai già identificato: questo ti permette di individuare i buchi e le aree di contenuto a cui dedicare più attenzione.
La verifica dei contenuti deve ricomprendere tutte queste risorse:
– il contenuto del sito
– il contenuto pubblicato sui social media (video inclusi)
– il contenuto del blog
– i comunicati stampa
– le recensioni online
– la presenza in directory
Devi intervenire ovunque ci sia una bassa corrispondenza tra i tuoi obiettivi iniziali (persona e parole chiave) e i contenuti effettivi.
Marentis suggerisce di creare una mappa che mostri i temi principali (topic), le tipologie di contenuto e i mezzi di trasmissione che devono essere implementati e quelli che devono essere eliminati.
Il risultato finale di queste tre verifiche deve portare ad una pianificazione completa del lavoro, a cui verranno aggiunte le metriche necessarie per poter valutare il suo sviluppo e prendere, per tempo, nuove decisioni.
Marentis scrive che niente funziona meglio di un approccio pragmatico e rivolto all’utente finale.
Una strategia SEO user-centered permette di sviluppare piani di lungo termine tutti focalizzati sul l’utente finale del tuo sito web che, ricorda Marentis, è il cuore e l’anima di quello che Google cerca oggi.
Inoltre c’è un altro vantaggio piuttosto immediato: mantiene i tuoi clienti costantemente coinvolti nel processo e nel lavoro e favorisce la crescita della fiducia reciproca.
E tu quali tattiche utilizzi per concentrare la tua attenzione sull’utente finale della tua ottimizzazione?