
Dopo aver cacciato la squadra di Duane Forrester (ex Bing Webmaster Outreach Manager), l’eterno “secondo” ovvero il motore di ricerca targato Microsoft (al secolo Bing) fa ripartire il bolide dai box dotato di alcuni nuovi crawler.
“I dispositivi mobili non sono il futuro, ma il presente” (e forse anche un po’ il passato): così Lee Xiong (Bing Crawl Team) presenta le novità di Bing e gli strumenti di cui sarà dotato per “controllare la compatibilità del tuo sito con i dispositivi mobili”.
A ruota quindi con i recenti annunci da Mountain View, anche Bing affronta il nodo mobile: ma per differenziarsi dal concorrente tenta di stupire la platea SEO.
La raccomandazione iniziale, scrive Xiong, quando si parla di mobile, è quella di evitare la duplicazione e prevenire la “biforcazione” del tuo ranking evitando di separare la versione mobile del tuo sito in un URL diverso (ad esempio m.URL): per fare questo occorre spostarsi sul responsive design, dove è lo stesso contenuto che si riadatta al dispositivo e può così “beneficiare del massimo potere SEO” (Xiong dixit).
Fino a qui nessuna novità: sono passati 4 anni ormai dalle prime applicazioni pratiche delle tecniche di responsive design e la fase sperimentale è già stata largamente superata.
Ma il progresso ha smesso di correre spedito come una locomotiva e a volte nel web ci si imbatte ancora in mezzo a reperti archeologici degli anni ’90 o manufatti dei primi anni del secolo: dunque potrebbe essere questa la molla scattata nel team di Bing.
Xiong scrive infatti che, nonostante l’esistenza di buone regole di progettazione, ci sono molti siti che utilizzano ancora URLs differenti per le le loro versioni da dispositivo mobile o smartphone oppure che mettono a disposizione diversi modelli di esperienza utente per l’utente da telefonino, da smartphone oppure da desktop.
“È per questo che, da veri sostenitori dei nostri utenti – afferma Xiong – siamo molto interessati a comprendere come viene renderizzato il tuo contenuto [in URL dedicato] su questi dispositivi e se fornisce all’utente una buona esperienza di utilizzo“.
Questo è ciò che i nuovi crawler di Bing dovranno rilevare: non come il tuo sito si riadatta a diversi dispositivi, ma la qualità dell’esperienza utente più in generale e anche per tutti quei contenuti che sono dedicati solo ed esclusivamente all’utente mobile.
I nuovi Bingbot simuleranno i dispositivi mobili più popolari, attraverso le informazioni ricevute dal dispositivo stesso e saranno in grado di renderizzare la pagina così come la renderizzerebbe anche il dispositivo. Per poter fare questo, il bot non deve trovarsi ostacoli tra i piedi: anche Bing, come Google, consiglia di non bloccare l’accesso del crawler ai file Javascript e CSS del tuo sito.
Attenzione: il fatto che Bing mostri un occhio di riguardo per i vecchi arnesi (a patto che siano funzionali), non significa che sia possibile tornare indietro nel tempo ad una progettazione pre-responsive. Forse si potrebbe avanzare qualche obiezione per quelle applicazioni web che sono state sviluppate solo per l’utenza mobile, ma anche qui… non sono forse più solide, veloci e user-friendly le app native?!
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