
Yahoo punterà tutto sul mobile?
E dire che l’avevamo lasciato così: deluso da un patto (con Microsoft) che non ha portato i risultati sperati. Senza possibilità di recedere il contratto prima dei termini e senza più una tecnologia di ricerca propria.
In molti, come Danny Sullivan, hanno espresso scetticismo per un ritorno all’antico splendore di Yahoo (mobile compreso), ormai dato per sconfitto se confrontato con il gigante Google.
E invece faresti bene a tenere ancora in considerazione questo motore di ricerca per la tua strategia SEO, soprattutto se ti occupi di settori che vanno forte sul mobile… Ma andiamo con ordine.
Il declino di Yahoo inizia nel 2009, quando firma un accordo con Microsoft che unisce le due compagnie sul piano degli annunci a pagamento, per cercare di contrastare lo strapotere di Big G.
Il contratto prevede che Yahoo utilizzi solo i risultati di ricerca forniti da Bing, smettendo di sviluppare internamente un proprio algoritmo di ricerca.
In cambio, Yahoo avrebbe guadagnato una certa cifra per ogni ricerca effettuata, chiamata “revenue per search” o RPS. Se il numero di ricerche fosse stato inferiore al numero pattuito, Microsoft avrebbe pagato a Yahoo la differenza (RPS guarantee).
Per maggiori dettagli sull’accordo, vai a rileggerti l’articolo chiarificatore di Barry Schwartz (Search Engine Land).
Teoricamente, in 24 mesi la situazione sarebbe dovuta andare a regime e Yahoo avrebbe dovuto raggiungere la RPS pattuita, aumentando i suoi introiti pubblicitari. In pratica, questa cifra non è stata mai raggiunta, Bing è cresciuto a spese di Yahoo, Google non è stato scalfito dall’alleanza dei due avversari e al nostro motore di ricerca è andata così:
Nel luglio del 2012 Marissa Mayer viene nominata amministratore delegato della società e, poco dopo, esprime le sue perplessità riguardo all’accordo con Microsoft, che nonostante tutto viene rinnovato nell’aprile 2013. “Solo perché Yahoo non è ancora pronto a lasciare Microsoft, ma vorrebbe farlo”, commenta Danny Sullivan dalle pagine di Search Engine Land, ipotizzando anche un possibile futuro accordo con Google.
Invece sembra che Yahoo! per il momento lasci perdere le alleanze e si concentri sullo sviluppo di un suo sistema di ricerca e pubblicità interno, finanziando due nuovi progetti resi noti venerdì scorso e ripresi sabato da Search Engine Land: “Fast Break” e “Curveball”. Re-investire sui sistemi verticali per mobile di search engine sembra l’unico modo per la compagnia di tornare competitiva sul mercato dopo il “disastro Microsoft” puntando soprattutto al mercato del mobile.
Come ben sai, Google è imbattibile – per il momento – nella ricerca su pc, ma può essere “insidiato” nel campo mobile, tra smartphone, tablet e device mobili in genere, dove la “ricerca diretta” non è la via preferita dagli utenti. Va molto di più la “ricerca verticale”, ovvero focalizzata su un tema specifico e quindi più veloce rispetto ai più noti e popolari motori generalisti. Per farti un esempio, se devi prenotare un aereo per New York è più facile che lo cerchi su eDreams (un aggregatore di contenuti) piuttosto che digitare “volo Milano-New York” su Google.
Il vantaggio di Yahoo è che nasce come motore di ricerca diviso in categorie e sottocategorie, quindi ideale per la ricerca verticale, come già si nota dalla sua home page:
Se Yahoo! sarà in grado di sfruttare le potenzialità della ricerca verticale e sviluppare una serie di app per il mercato del mobile potrebbe veramente veder crescere il suo traffico di ricerca e tornare ad essere competitivo anche nel campo degli annunci pubblicitari.
A conferma dell’interesse di Yahoo! per il mobile c’è l’acquisizione – meno di un mese fa – di Aviate, un launcher Android in grado di seguire le nostre abitudini e adattarsi alle situazioni quotidiane. Ora Yahoo potrebbe integrare un suo box di ricerca dentro Aviate, colonizzando Android con la “Yahoo Search”, trasformando device Android (Google) in device Yahoo.
Sembra ancora troppo presto per preoccuparsi, ma se Marissa sarà in grado di portare la compagnia dove spera, presto potremmo trovarci a fare i conti con una strategia SEO ottimizzata per… Yahoo!